Page 43 - Quintino_Sella_Linceo

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nella forma e nel tenore espressi nella sotto ricordata Nostra Lettera Apostolica
del 26 Marzo 1860.
Poiché non dimentichiamo che occupiamo in terra il posto di Colui che venne a
ricuperare e a salvare ciò che era perduto, niente desideriamo più che accogliere con
paterno affetto i figli che avevano deviato e che ritornano a Noi; perciò, levando le
mani al Cielo con umile cuore, mentre rimettiamo a Dio e gli raccomandiamo la
giusta causa che è sua piuttosto che Nostra, lo preghiamo e lo supplichiamo per la sua
profonda misericordia di assistere e di aiutare efficacemente Noi e la Sua Chiesa e
pietoso e benevolo di fare in modo che i nemici della Chiesa pensino all’eterno danno
che si vanno preparando, cerchino di placare prima del giorno della vendetta la sua
formidabile giustizia e cambiando idea confortino il pianto della Santa Madre Chiesa
e la Nostra tristezza.
Per poter conseguire dalla Divina Clemenza tanto notevole beneficio, vi esortiamo
molto insistentemente, o Venerabili Fratelli, a congiungere unitamente ai fedeli a voi
affidati le vostre fervide preghiere ai Nostri voti; e rivolgendoci tutti insieme al trono
di Grazia e di misericordia facciamo intercedere l’Immacolata Vergine Maria Madre
di Dio e i Beati Apostoli Pietro e Paolo. "
La Chiesa di Dio dall’origine fino a questi
tempi più volte fu torturata e pia volte salvata. Sua è questa voce: spesso mi
assalirono fin dalla giovinezza; non poterono nulla su di me. I peccatori
fabbricarono sul mio dorso e prolungarono le loro malvagità. E neppure ora il
Signore trascurerà lo sforzo dei peccatori più che la sorte dei giusti. Non è
indebolita la mano di Dio e non è divenuta impotente a salvare. Anche in questa
circostanza senza dubbio libererà la Sua sposa, Egli che la riscattò col Suo sangue,
la dotò col Suo Spirito, la ornò di doni celesti e nello stesso tempo la arricchì di doni
terreni
".
Frattanto, invocando i più abbondanti benefizi delle Celesti Grazie per voi, Venerabili
Fratelli, e per tutti i fedeli ecclesiastici e laici affidati alla vostra vigilanza, come
pegno del Nostro particolare affetto per voi, caldamente impartiamo dal più profondo
del cuore l’Apostolica Benedizione a voi e ai Nostri diletti figli.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 1° novembre 1870, anno XXV del Nostro
Pontificato.