presso l’Accademia dei Lincei:
Ill.mo Signor Rettore della R. Università di Roma,
Sono note le mie idee politiche per quanto esse risultino
esclusivamente dalla mia condotta nell’ambito parlamentare, la quale
è tuttavia insindacabile in forza dell’art 51 dello Statuto
fondamentale del Regno.
La S. V. comprenderà quindi come io non possa in coscienza aderire
all’invito da Lei rivoltomi con lettera 18 corrente al giuramento dei
professori.
Con osservanza della S.V.
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Allontanato dall’insegnamento e dimesso da Socio
, scrive ancora
Castelnuovo,
per la stessa ragione Egli dovette lasciare tutti gli altri
istituti scientifici italiani ai quali aveva dato vita o che aveva onorato
con le Sue opere. (…) Così si è chiusa nell’ottobre del 1940, tra la
indifferenza della classe dirigente e il silenzio della nostra stampa, la
vita di uno dei maggiori figli d’Italia, del quale non sappiamo se più
ammirare l’altezza dell’ingegno o la nobiltà del carattere.
EDOARDO VESENTINI
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Accademia Nazionale dei Lincei/Consiglio Nazionale delle Ricerche/Archivio
Centrale dello Stato, Vito Volterra e il suo tempo (1860-1940)
,
Mostra Storico-
Documentaria, Catalogo a cura di
Giovanni Paoloni
, Roma 1990; p. 154 (ANL,
AV, s. 3, fasc. [XVII/4], lett. 3).
Alla lettera di Volterra, il Rettore de Francisci rispondeva il 31 dicembre 1931:
Al chiar.mo signor prof. Vito Volterra
Roma OGGETTO: Dispensa dal servizio dal 1 gennaio 1932
Comunico alla S. V. Chiar.ma la seguente lettera del Ministero della Educazione
Nazionale (Istruzione Superiore) in data 29 corr., n. 21612.
Si comunica che con provvedimento in corso, su conforme deliberazione del
Consiglio dei Ministri, il Prof. Vito Volterra, ordinario di codesta Università, è
dispensato dal servizio a datare dal 1 gennaio 1932, per incompatibilità con le
generali direttive politiche del governo, ai sensi degli artt. 5 e 7 del R. D. 13
gennaio 1927, n. 38, e ciò per essersi rifiutato di prestare il giuramento
prescritto dall’art. 18 del R. D. L. 28 agosto 1931, n. 1227. Dalla stessa data 1
gennaio 1932 egli è ammesso a far valere i suoi titoli per il trattamento di
quiescenza.
Con osservanza,
IL RETTORE
(P. de Francisci)