della loro carriera.
Nel corso del primo conflitto mondiale
18
, Volterra
suggerì e ottenne
–
ricorda Guido Castelnuovo –
di fondare un “Ufficio di invenzioni e
ricerche”, il quale, in
tat con uffici simili esistenti nei paesi alleati,
doveva st diare ogni scoperta tecnica e scientifica che potesse trovare
applicazioni nella condotta della guerra. Ritornata la pace, questo
ufficio e gli analoghi sorti tra gli alleati si trasformarono in Consigli
nazionali delle ricerche affiliati al Consiglio internazionale che aveva
sede in Bruxelles. Sorse così tra noi, sempre per iniziativa di Vito
Volterra, il Consiglio italiano delle ricerch
, di cui egli fu per qualche
anno president
, e che da Lui ebbe i primi ordinamenti.
Ma più che ai detti Istituti,
- continua Castelnuovo -
che a Lui
dovevano la vita e l’impulso, egli teneva alla nostra Accademia.(…) Per
la parte presa dall’Accademia ad og i questione culturale o scientifica
di interesse nazionale, per il prestigio conseguito all’estero e in
particolare nella Unione internazionale delle Accademie di Bruxelles, il
periodo di presidenza di Vito Volterra fu tra i più brillanti per il nostro
Istituto. Ma ben presto il veleno della politica cominciò ad insinuarsi
nell’ambiente sereno dell’Accademia. Il Volterra lasciò la presidenza
nel 1926.
Quando
l’inasprirsi della campagna antisemita segnava un indice dello
sfacelo del paese e dell’approssimarsi della catastrofe finale
- ricorda
Rita Levi Montalcini scrivendo di Volterra
21
-
si spegneva uno dei più
grandi matematici del nostro tempo.
Nove anni prima, egli era stato uno dei dodici professori universitari
che rifiutarono di giurare fedeltà al regime fascista, scrivendo a P. de
Francisci, Rettore dell’Università di Roma, una lettera la cui minuta
(datata 18 novembre 1931) è conservata nell’Archivio Volterra
18
Al quale Volterra prese parte
sebbene avesse già compiuto 55 anni,
come
ricordò Guido Castelnuovo.
19
Istituito con Regio Decreto nel 1919, e costituito dai rappresentanti delle
unioni scientifiche nazionali, il Consiglio Nazionale delle Ricerche assorbe alcuni
enti già esistenti che avevano funzionato durante la guerra: l’Ufficio invenzioni e
ricerche, il Comitato per le industrie chimiche, il Comitato scientifico-tecnico per
lo sviluppo dell’industria, l’Istituto centrale aeronautico, con l’alta cooperazione
della Reale Accademia dei Lincei. Si veda, in proposito:
Raffaella Simili,
La
presidenza Volterra, in:
R.Simili – G.Paoloni
(a cura di), Per una storia del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Volume I, Editori Laterza, Gius. Laterza & figli,
Roma-Bari, 2001, pp. 72-127.
20
Dal 1923 al 1926. Nel 1919 Volterra fu nominato vicepresidente
dell’International Research Council.
21
Rita Levi Montalcini
, Vito Volterra: il suo percorso, in
Raffaella Simili
(a
cura di), Scienza, tecnologia e Istituzioni in Europa. Vito Volterra e l’origine del
Cnr, Gius. Laterza & figli, Roma-Bari, 1993, pp. 188-191.