Page 41 - Quintino_Sella_Linceo

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dove poco prima splendeva l’affetto dei figli desiderosi di confortare la tristezza del
Padre comune? Da quel giorno poi si susseguirono sotto i Nostri occhi tali cose, che
non si possono ricordare senza la giusta indignazione di tutti i buoni: perfidi libri
zeppi di menzogne e di empie malvagità cominciarono a essere proposti come
acquisto conveniente e a poco a poco ad essere divulgati; moltissimi giornali furono
sparsi di giorno in giorno, miranti a corrompere le menti e i buoni costumi, a
disprezzare e calunniare la Religione e infiammare l’opinione pubblica contro di Noi
e questa Apostolica Sede; si pubblicarono illustrazioni vergognose e indegne e altre
opere del genere con le quali le cose e le persone sacre erano derise e esposte al
pubblico scherno; furono decretate onoranze e monumenti a coloro che avevano
pagato per legittima condanna il fio dei più gravi delitti
i ministri della Chiesa
contro i quali è più ardente l’odio erano insultati e alcuni anche feriti a tradimento;
alcune case religiose furono sottoposte a ingiuste perquisizioni; fu violato il Nostro
Palazzo Quirinale e da questo, dove aveva sede, uno fra i Cardinali di Santa Romana
Chiesa fu costretto a forza ad andarsene immediatamente e agli altri ecclesiastici
Nostri familiari fu proibito di frequentare il Quirinale e furono molestati in tutti i
modi; si fecero leggi e decreti che offendono manifestamente e calpestano la libertà,
l’immunità, le proprietà e i diritti della Chiesa di Dio; e questi gravissimi mali
dobbiamo dire con grande dolore che aumenteranno ancora se Dio benigno non lo
impedirà, mentre Noi, impossibilitati dalla Nostra condizione a portare alcun rimedio,
ogni giorno più dolorosamente dobbiamo renderCi conto della prigionia nella quale
Ci troviamo e della mancanza di quella piena libertà che con la menzogna si fa
credere al mondo che Ci è stata lasciata per esercitare il Nostro Apostolico Ministero
e che il governo invasore va raccontando di aver voluto convalidare con le cosiddette
necessarie guarentigie.
E non possiamo qui passare sotto silenzio quell’enorme delitto che certamente vi è
noto, o Venerabili Fratelli. Infatti, come se i possessi e i diritti della Sede Apostolica,
sacri e inviolabili per tanti titoli e sempre riconosciuti per tanti secoli, potessero
essere contestati e rimessi in discussione; e come se le censure gravissime, nelle quali
immediatamente e senza nessuna nuova dichiarazione incorrono i violatori di tali
diritti e possessi, potessero perdere la loro efficacia per la ribellione e la tracotanza
popolare; per abbellire la sacrilega spoliazione che abbiamo sofferta con ogni
disprezzo del diritto naturale e umano, si escogitò quell’apparato e quella finzione di
plebiscito
usata nelle province strappate a Noi; e coloro che di solito si rallegrano
delle perfidie non arrossiscono in questa occasione di ostentare per tutte le città
d’Italia come per una manifestazione trionfale la ribellione e il disprezzo delle
censure ecclesiastiche, andando contro i fraterni sentimenti della maggior parte degli
italiani, la devozione, la pietà e la fede dei quali verso Noi e la Santa Chiesa vengono
oppresse in tutti i modi perché non possano liberamente espandersi.
Noi frattanto, che da Dio siamo stati posti a guidare e a governare tutta la Casa
d’Israele e siamo stati creati supremi protettori della Religione, della giustizia e
difensori dei diritti della Chiesa, per non essere rimproverati di fronte a Dio e alla
Chiesa di essere stati zitti e di avere così tacitamente assentito a tanto sciagurato