Biografia (1827 – 1884)

Domenico Morelli, Ritratto di Quintino Sella

1827. Il 7 luglio Quintino Sella nasce alla Sella di Mosso (Biella).

1847. Si laurea in Ingegneria idraulica a Torino. Subito dopo viene inviato dal governo sardo a perfezionarsi presso l’École des Mines a Parigi.

1848. Rientra a Torino per arruolarsi volontario nell’esercito sardo in occasione della prima guerra d’Indipendenza, ma il ministro dei Lavori Pubblici Desambrois lo obbliga a riprendere gli studi.

1851. Il 9 dicembre consegue il diploma di “Élève brevété” presso l’École des Mines di Parigi.

1853. Il 20 settembre è nominato professore di Matematica presso l’Università di Torino.

1854-1859. In questi  anni scrive i principali contributi scientifici, soprattutto in cristallografia e in mineralogia.

1860. Su invito di Cavour entra nella vita politica e viene eletto deputato nel collegio di Cossato (Biella).

1861. Nel primo governo dell’Italia unita è segretario generale alla Pubblica Istruzione e collabora attivamente con il Ministro Francesco De Sanctis.

1862. Viene nominato Ministro delle Finanze nel governo Rattazzi, incarico che ricoprirà anche nei governi Lamarmora (1864-65) e Lanza-Sella (1869-73). Suo obiettivo principale saranno il pareggio di bilancio e la cura dell’erario.

1863. È tra i fondatori del Club Alpino Italiano.

1865. Il 13 marzo presenta alla Camera dei Deputati la convenzione per la nascita della Banca d’Italia e un progetto di statuto della stessa (la Banca centrale sarà tuttavia istituita solo nel 1893). Il 13 dicembre presenta il progetto di legge della tassa sul macinato, entrata in vigore nel 1869 e abolita nel 1884.

1866. Al termine della terza guerra d’Indipendenza, nominato Commissario straordinario del Re per la provincia di Udine, impedisce il ritorno degli Austriaci dopo la firma dell’armistizio.

1869. Membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Sardegna, visita l’isola dal 22 al 27 febbraio e dal 16 al 27 aprile. La sua relazione alla Commissione avrà luogo nel 1871.

1870. In contrasto con il governo e anche con il re, si oppone all’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Francia nel conflitto franco-prussiano, consapevole che solo la caduta di Napoleone III consentirà di annettere Roma allo Stato italiano. Il 31 dicembre partecipa all’entrata in Roma di Vittorio Emanuele II.

1871. Si impegna per l’immediato trasferimento del governo a Roma.

1874. Socio corrispondente dal 4 dicembre 1870, socio nazionale dal 25 gennaio 1872, il 1° marzo viene eletto Presidente dell’Accademia dei Lincei.

1875. Nell’Accademia dei Lincei istituisce, con l’approvazione di un nuovo statuto, la Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche, che si aggiunge a quella di Scienze Fisiche.

Elabora un progetto di convenzione, siglata lo stesso anno a Basilea, per l’acquisto delle ferrovie austriache nei territori annessi al Regno d’Italia dopo la terza guerra d’Indipendenza.

Promuove, rifacendosi a quanto avvenuto in Inghilterra già nel 1861,  l’istituzione delle Casse di Risparmio Postali.

1880. Viene nominato socio corrispondente della Sezione di mineralogia dell’Académie des Sciences de l’Institut de France.

1881. È relatore del disegno di legge per il concorso dello Stato nelle opere edilizie e di ampliamento di Roma.

1883. Ottiene dal governo Palazzo Corsini come sede dell’Accademia dei Lincei, alla quale il principe Tommaso Corsini dona la biblioteca di famiglia con la ricca collezione di manoscritti, incunaboli, disegni e stampe.

1884. Muore a Biella il 14 marzo.