La terza sala: Sella Linceo

Ritratto di Quintino Sella, Accademia Nazionale dei Lincei, Biblioteca, Archivio Volterra

Socio corrispondente dal 4 dicembre 1870, Quintino Sella diviene socio nazionale il 25 gennaio 1872 e il 1° marzo 1874 è eletto Presidente dell’Accademia dei Lincei. Manterrà questo incarico fino al 1884, anno della sua scomparsa.

Nel discorso di insediamento del 7 giugno 1874, espone le linee fondamentali del suo programma per lo sviluppo dell’Accademia, proponendone la riforma dello statuto, con il riconoscimento del suo carattere nazionale, l’istituzione della Classe di Scienze Morali e la suddivisione dei soci in nazionali, corrispondenti e stranieri.  Ciò rientra nei piani di trasformazione e di valorizzazione di Roma come capitale d’Italia e centro scientifico europeo: in questo contesto si colloca il tentativo di fusione dei Lincei con la Società italiana delle Scienze, detta dei XL.

Il 14 febbraio 1875 viene promulgato il nuovo statuto dell’Accademia, che istituisce la Classe di Scienze Morali e Filosofiche, e nel contempo è approvato l’aumento della dotazione annua. Nel 1879, in un discorso tenutosi a Bologna sull’Accademia dei Lincei, Sella insiste ancora con fermezza sul ruolo fondamentale di Roma capitale e città della scienza, motore del progresso scientifico di tutto il Paese, chiamato ormai a confrontarsi con le grandi nazioni civili d’Europa e del mondo. La grande e generosa visione selliana – al centro della quale si pone la rinata Accademia dei Lincei, promotrice della scienza come valore universale – richiede una sede adeguata per il prestigioso organo accademico, che in un primo tempo svolge la sua attività presso il Campidoglio.

La nuova sede sarà trovata nel 1883, sempre su impulso dello statista piemontese, con l’acquisto di Palazzo Corsini da parte dello Stato italiano.

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